Menaggio, Gennaio 2021
Care socie e cari soci, simpatizzanti e cittadini menaggini,
affido ad una lettera aperta, i miei personali auguri di buone feste e soprattutto di fine 2020.
Colgo questa occasione quindi per darvi alcune comunicazioni e condividere con voi un pensiero sul momento e sui risvolti che coinvolgono la nostra Canottieri.
L’anno che va a chiudersi è stato, senza timore di smentita, il peggiore che le nostre generazioni abbiano dovuto affrontare. Infinte le fatiche, i dolori, le delusioni che abbiamo sopportato nei mesi passati, ma la cosa per noi più dolorosa e difficile è stato che lo abbiamo dovuto fare nelle nostre solitudini.
La nostra natura è remare insieme e dalla stessa parte, per noi che siamo abituati a condividere le fatiche, per noi che siamo abituati a supportare ed incitare i nostri compagni di barca nel momento di difficoltà, questa pandemia ci ha divisi colpendoci duramente nel nostro punto di forza.
Incalcolabili i danni che stanno colpendo la maggior parte dell’economia e, in maniera subdola, i danni psicofisici che dovremo gestire nei prossimi anni tra le nostre ragazze e ragazzi nonché tra i nostri atleti e soci che nella nostra struttura trovano non solo giovamento fisico ma anche mentale.
Oggi più che mai comprendiamo la profondità della locuzione latina tratta da un capoverso delle Satire di Giovenale “Mens sana in corpore sano”.
La Canottieri Menaggio, come ormai noto non sforna solo campioni ma è primariamente un presidio sociale e territoriale sano, un porto sicuro dove vivere l’umanità attraverso la disciplina remiera.
Ora con la sede chiusa e le attività ridotte ci è impossibile realizzare tutto ciò e quindi abbiamo pensato corretto rimodulare le quote associative, il cui dettaglio viene specificato in uno specchietto allegato.
Stante questa possibilità comprensibile e legittima, siamo però a fare un accorato appello a non lasciarci soli, a non abbandonarci continuando a sostenerci perlomeno economicamente, in attesa di poter riaprire le nostre porte e tornare a solcare le acque del nostro lago.
L’invito che il consiglio direttivo fa a tutti coloro che ne abbiano la possibilità, è quello di aspettare la riprogrammazione delle attività sospese e non richiedere subito il rimborso delle quote. Ciò consentirebbe, anche se solo in minima parte, a non aggravare ulteriormente il danno economico che stiamo patendo.
Si tratta d’un gesto di grande importanza, che andrebbe a sostenere a livello finanziario e morale la nostra Canottieri ed i suoi operatori.
Esortiamo dunque tutti ad un atto di solidale premura, che non faccia sentire isolati e ancora più ostacolati i nostri giovani ragazzi e la nostra società sportiva, vero presidio umano e sociale.
Per il Consiglio Direttivo
Il presidente
Lorenzo Solarino