Nello sport ci sono gare e ci sono “Le Gare”. Wimbledon, il Tour de France, la 24 di Les Mans, la Streif, Il rally di Montecarlo, il super bowl, la Royal Ascott, il sei nazioni, l’America’s Cup sono competizioni per eletti.
Il canottaggio ha “la Henley Royal Regatta” e quest’anno il nostro Pietro Ruta è stato invitato a parteciparvi con il suo compagno di barca Stefano Oppo. I due sono scesi nel Tempio, sulle placide acque del Tamigi che bagnano le rive della cittadina di Henley. Cinque i giorni di gare, con un fitto programma di ben duecento regate di altissimo livello che si sono disputate sul percorso lungo un miglio e 550 yards (2112 metri) e che come ogni hanno attirano oltre trecentomila spettatori paganti. Spettatori che per poter entrare devono rispettare uno stringente dress-code che obbliga donne a vestire abito lungo e cappello e gli uomini a portare blazer, cravatta e pantaloni lunghi. Tutto alla Regata delle regate è magico e si svolge con riti e tempi sacrali, immutati nel tempo. Si tratta della più antica regata al mondo che si svolge dal 1839 ad eccezione dei due conflitti mondiali. Competizione che ha rappresentato il campionato del mondo di canottaggio ante litteram, dove l’Italia ha spiccato con la vittoria di Giuseppe Sinigaglia della Canottieri Lario, il 4 luglio 1914. Il canottiere lariano trionfò nel singolo nella Diamond Challenge Sculls, premiato dalla regina in persona, trovo’ poi eroica morte nella prima guerra mondiale nel 1916.