GRAZIE LORENZO FONTANA: CANOTTIERE GENTILUOMO
Poznan, 28 Luglio 2018 – Potrebbe essere la sceneggiatura di un film o di un libro, con un lieto fine strappalacrime, anzi un happy ending, visto che siamo sul tetto del mondo: una medaglia d’oro ai Mondiali Under 23 vestendo i colori della nazionale italiana. Un sogno meraviglioso che si è avverato, è diventato realtà sotto gli occhi di tutti coloro che sabato 28 luglio 2018 alle 16.10 erano appiccicati a qualsiasi mezzo tecnologico pur di non perdersi il quattro di coppia pesi leggeri che lasciava una scia indelebile sulle acque del Lago Malta a Poznan in Polonia.
Non vorremmo deludere gli inguaribili sognatori ma quella medaglia d’oro al collo di Lorenzo Fontana, ribattezzato Lorenco dalla grafica dei Mondiali, ha un peso specifico ben diverso dalla leggerezza di un sogno di mezza estate o dal lieto fine di una favola laghé. In quella medaglia ci sono ore, giorni, mesi di durissimo lavoro, rinunce, allenamenti sfiancanti, senza sosta, a volte in totale solitudine, il più delle volte in compagnia di chi ha contribuito a cesellare a colpi di tecnica, suggerimenti, pazienza e profonda amicizia, una vittoria che ha il gusto della rivalsa e del riscatto di chi ha avuto il coraggio di rimanere fedele a se stesso. Impronte sull’acqua lasciate da Peppo che Lorenz ha saputo leggere ed interpretare a modo suo.
Stefano Gandola e Giambattista della Porta, ma chiamiamoli con i loro veri nomi: Gando e Giamba, si sono passati il testimone nei momenti cruciali senza mai far venir meno continuità alla Canottieri. Allenatori è riduttivo: hanno fatto da spalla, da guida, da scudo, da mentore.
Lorenz non sa cos’è il protagonismo sfacciato e inopportuno, non ha bisogno di autoproclami strombazzati, non ha mai ostentato vittorie perché sa che l’uomo per essere tale non ha bisogno di esibire medaglie. Non è personaggio mediatico o da selfie dozzinali. Non ha bisogno di sotterfugi o compromessi. E’ umile, dotato di una spiccata intelligenza emotiva ed è generoso: non lesina suggerimenti, quasi sempre sussurrati, al ragazzino timido o al master principiante che non capisce una mazza ma capisce al volo chi ha di fronte.
Il canottaggio: la nobile arte del remo. Ecco, Lorenz ha un animo nobile, per questo è un campione.
Tanto lo so che sabato avete pianto come una Fontana pure voi.